La vita e la carriera

Parigi. Montmartre e Montparnasse

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Amedeo Modigliani si trasferisce a Parigi nel 1906, dove starà fino alla sua morte nel 1920 fatta eccezione per alcuni brevi soggiorni a Livorno e nel sud della Francia. I quartieri fondamentali che frequenta sono Montmartre Montparnasse, entrambi centri pulsanti dell’avanguardia culturale del tempo
Parigi è molto importante per la sua formazione artistica, qui trova nuovi stimoli che lo porteranno al suo inconfondibile stile personale, fatto di influenze molto diverse tra loro che l’artista ha sempre saputo fare sue e reinterpretare secondo il suo animo.

A Parigi Modigliani incontra i giovani intellettuali che, in diverse campi artistici, stavano dando vita a novità culturali significative e nuovi movimenti. Tra questi meritano di essere citati Pablo PicassoConstantin BrâncușiDiego RiveraMaurice Utrillo e Chaïm Sautine, tutti artisti con i quali Modigliani trovò occasione di confronto, dai quali ricevette stimoli o con i quali ebbe rapporti d’amicizia. 
Le occasioni d’incontro erano date dalla frequentazione di bar e cabaret, come il Lapin Agile a Montmartre o La Rotonde a Montparnasse, oppure degli atelier di alcuni artisti, come il Bateau Lavoir dove lavorava Picasso, oppure ancora di strutture adibite alla vita e lavoro collettivo di più artisti, come il Delta o La Ruche.

Durante questi anni partecipa ad alcune esposizioni, in particolare ai Salons d’Automne e ai Salons des Indépendents. Nel 1912 partecipa al Salon d’Automne esponendo solamente sculture, sette teste femminili in pietra. 

A Parigi Modigliani conosce anche alcune personalità significative per la sua vita e la sua carriera. In primo luogo Paul Alexandre, medico e mecenate che fu non solo suo amico e lo sostenne nei momenti di difficoltà, ma anche uno dei primi a riconoscerne la qualità artistica diventando il suo primo mecenate e collezionista, come testimonia la sua ricca collezione di dipinti e disegni che fu esposta a Venezia nel 1993 (importante anche per i documenti che fanno luce sulla vita dell’artista). Altri importanti mecenati furono Paul Guillame, gallerista e collezionista che gli fu presentato da Max Jacob, e Leopold Zborowski, poeta polacco in esilio e mercante d’arte, che fu particolarmente presente nell’ultima parte della vita di Modigliani come amico, aiuto economico e artistico; è grazie a lui infatti che le opere di Modigliani saranno presenti alla mostra “French Modern Art” di Londra nel 1919.
Meno conosciuto ma di altrettanta importanza è Jonas Netter che collezionò un vasto numero di opere di Modigliani e anche di altri artisti dell’epoca, come Soutine e Utrillo.

E poi le donne. Modigliani amava le donne e da loro era ricambiato, le fonti infatti ce lo descrivono belloelegante e gentile, molto colto e dai modi eleganti. Probabilmente possiamo dire che furono in realtà due le donne più importanti della sua vita: Beatrice Hastings e Jeanne Hébuterne
Beatrice era una scrittrice e poetessa inglese, ritratta alcune volte da Modigliani, che aveva un carattere forte e con la quale erano celebri i litigiJeanne era molto giovane quando incontrò Modigliani all’Accademia Colarossi, aveva diciannove anni. Fu l’ultima compagna che lo seguì persino nella morte, suicidandosi il giorno dopo la scomparsa dell’amato. Ritratta molte volte da Modigliani era anche lei una pittrice abile e sensibile.