La vita e la carriera

La Sinagoga

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Sia la famiglia materna, i Garsin, che la famiglia paterna, i Modigliani, erano di religione ebraicaI Modigliani erano ortodossi mentre i Garsin erano ebrei sefarditi e avevano un’ indole colta e cosmopolita.

Amedeo Modigliani diventa un ebreo adulto a 13 anni, nel 1897, attraverso la celebrazione del bar mitzvah, ma il suo ebraismo è particolare perché fonde tradizione e modernità, non solo grazie alla famiglia ma anche alla città in cui nasce, Livorno.
La comunità ebraica di Livorno, infatti, si è potuta radicare nel tessuto cittadino, dando origine ad una solida comunità, grazie alle Leggi Livornine, emanate dal granduca Ferdinando I de’ Medici nel 1593. L’intento era aumentare la popolazione della città, annullando debiti e condanne, e offrendo libertà di mestiere, culto, professione religiosa e politica. Gli ebrei a Livorno trovarono l’unica città in Italia e Europa che li lasciasse liberi e soprattutto non li confinasse in un ghetto.

Modigliani quindi univa aspetti diversi: un’appartenenza all’ebraismo sicuramente influenzata dalla cultura sefardita della famiglia materna, in cui rivestì un ruolo significativo il nonno Isacco, che gli parlava anche di cabala (la dottrina ebraica diretta all’interpretazione simbolica del senso intimo e segreto della Bibbia); l’essere italiano e livornese, una città aperta e cosmopolita in cui gli ebrei avevano una condizione di vita ben diversa da altri città e paesi; avere una cultura molto ampia e composita.

Attualmente quella che vediamo è la nuova Sinagoga che fu costruita dopo che i bombardamenti della II Guerra Mondiale semi-distrussero quella antica. Si poteva ricostruire sui resti dell’antico edificio, ma il dibattito, passato all’Unione delle comunità ebraiche, si risolse con la decisione di costruire un nuovo edificio con l’intento simbolico di sottolineare la vitalità ebraica dopo gli orrori della guerra.